Camorino, dicembre 2015 - Eccoci giunti alla fatidica plenaria tra quel del Polo Artico di Camoriceland dove la colonia di
pinguini,
scende nella "Piazza ghiaccio" e si prepara ad ascoltare, in uno strano
clima di gelo singolare, con attenzione le comunicazioni del capo clan
Nick. In questo giorno di sole splendente e con le prime indicazioni di
un freddo inverno alle porte, il capo clan Nick comunica il suo
abbandono della posizione di comando per fare spazio. Una piccola
lacrima cristallina appare sul suo volto e subito ghiaccia formando un
eterno secondo di un pensiero che non vuole abbandonare Nick. La colonia
resta con il fiato sospeso attendendo il boato che tale notizia sta per
creare:
"Vi lascio per creare uno spazio..., uno spazio che può
essere occupato da chi viene dopo di me, da chi può condurvi verso altre
mete, verso altri iceberg, verso altre luoghi e altri percorsi senza
dimenticarci da dove veniamo e chi siamo". Un lungo secondo di silenzio colpisce la colonia, già buio in volto e disperato inizia in un pianto senza fine una
Pingu coach, subito assistita e consolata da un'altra
Pingu coach: bello vedere una grande spontaneità nel supportarsi a vicenda. Già altri
Pinguini della comunità sono lì con gli occhi arrossati dalla triste notizia sia tra il gruppo dei
Pingu
Staff che tra quelli dei reparti produttivi. Nella mente di ognuno, ma
soprattutto di chi si è trovato tra il clan dei fondatori e presenti
nella colonia da lungo tempo, si rincorrono momenti epici e storici di
quest'avventura che dura da due decadi.
Pingu
Pol, uno tra gli ultimi arrivati ma che già vanta tre stagioni di pesca
nel Clan, è lì che osserva incuriosito ma con apprensione, come diversi
Pinguini roteano la testa, guardano
verso il basso e poi verso l'alto, scuotono il capo nel ricordare,
ognuno nel proprio vissuto quanto trascorso in tanti anni. Qualcuno
accenna ad un sorriso: forse, ricordando quanto fatto e fatti vissuti
insieme con Nick e Frank. E già, c'è anche la partenza di
Pingu Frank che si affaccia in piazza. Ecco di nuovo
Pingu
Nick e Frank a giocherellare come sempre esponendosi al sole per
pavoneggiare al meglio il loro manto e il capo privo di piume: elemento
di orgoglio e distintivo di tutti i capi del Clan dei
pinguini laborini di Camoriceland. Ma prima del commiato, la parola è data anche al vecchio saggio,
Pingu
Floriano, che aggrappandosi alla logica della sistemica, ricorda a
tutta la colonia come si è parte di un grande disegno dove ognuno svolge
la propria parte, ognuno è parte importante della colonia, dal
pinguino
esploratore a chi gestisce la logistica. Una prima indicazione su cosa
ci si aspetta nella prossima stagione dall'intera colonia, è raccontata
dal membro direttivo il
Pingu Sig che,
dondolando e roteando le sue ali su nuovi strumenti tecnici, spiega a
grandi linee cosa sta succedendo al nostro iceberg, conferma che si sta
sciogliendo e che è necessario trovare nuove soluzioni, nuove strade. Un
po' controcorrente rispetto a quanto asserivano i
pinguini
"No-No" e "Si, ma" che non si arrendevano all'evidenza dello
scioglimento del proprio iceberg e non vedevano il cambiamento di buon
auspicio partendo dalle considerazioni che il mercato del pesce a cui
sono abituati, in fondo, è sempre lo stesso.
Questo per dare forza e
peso alla necessità di un cambiamento mentale che deve portare tutta la
comunità a pensare che nuove forme sono possibili, nuove strategie sono
individuabili ma tutti devono avere la consapevolezza che in futuro sarà
sempre più importante la flessibilità e adattarsi a tutte le condizioni
del mare, in tutte le stagioni. Interviene poi, con molta mestizia,
anche un altro
Pingu fondatore che riporta alla memoria e corre il suo pensiero a
Pingu
Gio, scomparso recentemente, ma sempre nella memoria dei tanti della
colonia che hanno avuto l’onore e il piacere di averlo al proprio fianco
durante le tante fasi di pesca, di ricerca di strategie nuove e di
nuovi mestieri verso Clan e
Pinguini meno
fortunati. L’emozione è tanta, la si percepisce nello spazio del
“Palazzo di Ghiaccio”, rotto dalle emozioni, Pigu Fla, percorre le
storie di vita e di impegni assieme ai
Pingu
Nick&Frank. La parola, passa a questo punto, con non poca suspense a
che dovrà "occupare" tutto questo "spazio" dichiarato dal Capo Clan
uscente Nick. Ecco dunque si presenta
Pingu
Ame, come sempre elegante e già sintonizzata con i colori del Clan,
quel verde che da sempre lo contraddistingue dalle altre Colonie.
Toccherà a lei prendere il testimone da Nick per ri-partire: già alle
sue prime parole, tutto lo spazio di Piazza Ghiaccio cala in un silenzio
con la speranza sospesa in aria. Speranze che vanno a scaldare gli
animi dei membri della colonia ancora presi dallo sconforto e spaventati
da quanto raccontato da
Pingu Sig (della colonia ClanSup), sui cambiamenti. Ma
Pingu Ame, calamita subito tutta la platea perché parte da semplici pensieri che toccano il cuore dei presenti:
"Siamo
un libro aperto, con una pagina bianca su cui scrivere un nuovo
capitolo dello stesso libro, il libro iniziato dal Capoclan Nick con i
Saggi". Le sue parole rassicurano, si vedono già teste muoversi che
acconsentono a quanto ascoltano, si percepisce che il cambiamento non
solo è una necessità ma è, e sarà, una modalità che toccherà tutta la
colonia per le stagioni a venire. Essere consapevoli della mutabilità
delle condizioni climatiche e di nuovi iceberg che si potranno
sciogliere porta già a capire che essere nomadi in questo mercato del
pesce vuol dire affrontare in maniera diversa e nuova i problemi di
sempre. Come collocare i futuri
pinguini,
come pensare al proprio clan e a quello dei vicini? Come si è sempre
fatto, restando compatti, rispettando il ruolo di ognuno, trovando nuovi
strumenti di pesca e anticipando la ricerca di mari più pescosi
passando da rotte sconosciute se sarà il caso.
Con questi sentimenti di sfida, di domande aperte, si chiude l'incontro
in Piazza Ghiaccio, dove la tensione pian piano si scioglie, lasciando
spazio a qualche attimo di distrazione anche in attesa dell'imminente Pingunatale.
Così, mentre si reca in cima alla collina di ghiaccio, anche Pingu
Pol detto "Tic" per la sua mania verso le nuove tecniche comunicative
controllate con l'energia solare, si ferma a riflettere su quanto
ascoltato e osservato. Ed è così che, scrutando l'orizzonte con un sole
pallido calante, si chiede su quanto sia difficile gestire un cambiamento
e come non ci si abitua mai ad andar via da luoghi e sentieri
conosciuti. A volte ci si trova come barche in mezzo al mare, forse si
sfiorano ma poi ognuno prosegue per la sua rotta. Ma per le stagioni che
si è insieme, l'unico senso è quello di predisporre i compiti e far si
che ognuno svolga bene e coordinato la propria parte. Mentre rientra,
osserva i primi fiocchi di neve coprire le tracce del percorso appena
fatto, anche questo sta forse a significare che bisogna cambiare
percorso? Che forse è necessario sperimentare nuovi sentieri? Ma questa è
un'altra storia, anzi è un nuovo capitolo della stessa storia
raccontata dai Pinguini laborini di Camoriceland.