domenica 10 giugno 2012

Scenari futuri per il sistema formativo in Svizzera.

Il collocamento dei giovani in percorsi alternativi all’apprendistato.

Zurigo, giugno 2012Il grado scolastico secondario II: dopo un decennio di regresso ci sarà una sostanziale stabilizzazione degli effettivi verso il 2020. Secondo il nuovo scenario fornito dall’UFFT (Ufficio Federale della formazione professionale e della tecnologia), si conferma che solo circa il 5%-6% del numero totale degli allievi del secondario II è atteso nel decennio in corso nel sistema formativo professionale, principalmente per questioni demografiche. Questa tendenza negativa sarà costante fin verso il 2020, dove ci sarà una fase di stabilizzazione e, successivamente, una ripresa degli effettivi studenti che si inseriranno nel percorso formativo professionale di base.
Questa riduzione dovrebbe rallentare nel 2020, dove seguirà una fase di stabilizzazione anche grazie al cambiamento in atto del collocamento della forza lavoro che prevede una ripresa entro il 2019/20. Nel 2011 il numero di allievi del 1° anno del livello secondario II dovrebbe essere vicino agli effettivi registrati nel 2010 in tutti i campi di studio: formazione professionale di base (dal -0.7% allo +0.1%), maturità professionale (-0.4% allo 0.3%), scuole medie (-0.6% al -0.9%) e le formazioni transitorie “passerella” (-0.5% al -0.6%). Tra il 2010 e il 2020 ci si può aspettare un calo degli effettivi iscritti del 6% nella formazione professionale di base e fino al 4% in quelli di transizione anche dopo diversi anni di stabilità.
Il passaggio al livello secondario II: una cerniera complessa. Il passaggio dalla scuola dell'obbligo al livello secondario superiore è un anello complesso. Seguendo la catena formativa, diversi fattori influenzano in maniera pronunciata sul numero degli studenti dopo il periodo post-obbligo. Questa variazione della demografia scolastica (dopo quindi il 9° anno del livello secondario inferiore) ha un valore dominante nelle scelte future. Si è accertato a livello di studi economici che nel medio/lungo termine chi influenza in maniera significativa nella scelta formativa del futuro sono gli effetti ciclici legati alla situazione economica generale e la modifica in atto nel mercato del lavoro. In questo ci si aspetta una politica federale lungimirante per poter “proiettare” nel futuro il reale fabbisogno delle diverse figure professionali a tutti i livelli tenendo conto anche del mercato del lavoro frammentato e sempre più alla ricerca di professionisti flessibili e capaci di transitare in più carriere professionali attigue.
Due scenari per il futuro modello. L'analisi delle serie temporali dalle statistiche della scuola rivela i meccanismi che hanno finora governato la transizione dalla scuola dell'obbligo al livello secondario e il modello del comportamento passato del numero degli iscritti in ciascun settore. Nel corso degli ultimi trenta anni il tasso di passaggio alla formazione professionale che è generalmente in autunno, in mancanza di un collocamento nel tirocinio, è andato ad accrescere il tasso di disoccupazione giovanile. Da qui si è riscontrata la necessità di fornire programmi di sostegno per i giovani, in attesa di un posto di tirocinio, fornendo percorsi “passarella” atti a rafforzare competenze quali la lingua e la matematica per meglio inserirsi, successivamente, in un apprendistato. Da qui le diverse offerte formative anche in progettazione nel sistema ENAIP Svizzera per creare delle concrete scelte ai giovani senza un collocamento concreto. Per questo motivo l’UFFT presenta diversi scenari per il futuro sviluppo/incremento nel numero di allievi per un passaggio concreto nel livello secondario superiore. Se da una parte vi è un monitoraggio più puntuale (sempre più legato alle variazioni cicliche del mercato del lavoro), dall’altro canto si sta pensando all’attuazione di un sistema formativo ancora più flessibile.
I risultati segnati da differenze cantonali. Qualunque sia la matrice e lo scenario considerato, dobbiamo aspettarci cambiamenti cantonali contrastanti, principalmente legati alle diverse dinamiche demografiche presso l'uscita del nono anno della secondaria inferiore. Così tra il 2010 e il 2020 il numero di 1 ° anno della formazione professionale potrebbe aumentare in quattro cantoni (VD, GE, TI e ZH), mentre si ridurranno ovunque e addirittura oltre il 15% in nove cantoni della Svizzera orientale e centrale. Allo stesso modo, alcuni cantoni potevano contare più iscritti nelle scuole, di maturità nel 2020 rispetto al 2010, mentre altri vedrebbero il loro declino di oltre il 15%. Si denota, quindi, che a livello federale vi è un grande interesse (lo dimostrano gli studi degli ultimi dieci anni) a migliorare le previsioni del collocamento scolastico passando da una modellazione più precisa delle dinamiche in atto della forza lavoro considerando la frammentazione/specializzazione di molte professioni. Non da ultimo va ricordato che a livello federale vi è un grande sforzo se pensiamo alla futura attuazione della nuova legge sulla formazione continua (LFCo) in virtù della necessità sempre più crescente di formazione/aggiornamento lungo l’arco dell’intera vita professionale. Questo spazio formativo è uno dei settori cui il CFP - Svizzera può accedere proponendo/promuovendo diversi percorsi di accompagnamento e di consulenza durante le transizioni di carriera richieste dall’attuale mercato del lavoro.
Paolo Vendola - Direttore CFP Svizzera

venerdì 27 aprile 2012

Finanziamento della formazione continua in attesa della legge nazionale sulla formazione continua.

Zurigo, aprile 2012 - In Svizzera si sta concretizzando una prima importante esperienza per quel che concerne la disciplina in materia di formazione continua. Infatti, già il 21 maggio 2006, il popolo svizzero si era espresso a favore di una regolamentazione in materia. In tal senso la Confederazione ha ricevuto l’incarico di “normare” il settore a livello nazionale. Se prendiamo il capitolato della Costituzione federale, in particolare l’art. 64a, esso recita:
  1. La Confederazione stabilisce principi in materia di perfezionamento.
  2. Può promuovere il perfezionamento.
  3. La legge ne determina i settori e i criteri.
Definizione legge quadro in materia. Su questa base, prevista dal dispositivo di legge, la Svizzera, si è mossa per definire una legge quadro in materia. Infatti, lo scorso 9 novembre 2011, la legge federale sulla formazione continua ha superato i primi di una serie di ostacoli parlamentari. La bozza di progetto della legge federale sulla formazione continua (LFCo) è stata esaminata dal Consiglio federale dando i primi segnali positivi per la consultazione. Questo significa che, assieme alla legge federale sulla formazione professionale (LFPr), ci sarà un vero dispositivo di legge che successivamente sarà regolamentato dalle ordinanze a livello cantonale.
La formazione continua, ancora oggi,  è finanziata in gran parte dal settore privato. Infatti, sono le aziende a fornire un contributo sostanziale (co)finanziando la formazione dei loro collaboratori. A livello statistico, non si conosce oggi il vero ammontare dei contributi finanziari della Confederazione e dei Cantoni destinati al settore della formazione continua. Gli interventi sono così variegati che uno stesso finanziamento può essere richiesto sotto diverse forme e diversi “cappelli” all’interno delle stesse Divisioni dell’Educazione o Dipartimenti cantonali.
Difficoltà ad autofinanziarsi. È risaputo, per esempio, che molti adulti fanno difficoltà ad autofinanziarsi un percorso di formazione continua, anche perché in alcuni settori specialistici o per impiegati a tempo pieno e con alte qualifiche vi sono costi troppo elevati impossibili da seguire senza un sostegno finanziario. Questo significa creare una discriminante e quindi non garantire le pari opportunità nell’accesso alla formazione continua.
Postulato. Per questo motivo, sin dal 2001 si era postulato il principio del “Sostegno alla formazione continua orientata alla domanda” chiedendo al Consiglio Federale di favorire il finanziamento della domanda e non quella dell’offerta formativa. Questo significa che il sostegno finanziario è accordato alle persone (una sorta di vaucher formativo) che intendono intraprendere un percorso di formazione continua, piuttosto che finanziare in primis le istituzioni formative. Questa modalità cambia la prospettiva dove al centro non vi è l’offerta formativa bensì la domanda. È un modello di promozione della formazione mirata e più idonea agli adulti nel pieno processo lavorativo visto come sostegno alle persone interessate/motivate a seguire una formazione continua piuttosto che visto come sussidio alle istituzioni.
Questo modello, in consultazione nella LFCo può essere interessante per le istituzioni pubbliche e private preposte alla formazione continua per creare/progettare pacchetti formativi specifici e di qualità volti ad un pubblico sicuramente con l’interesse e l’intenzione di frequentare per motivi di crescita professionale, avendo come obiettivo la massima resa nel percorso formativo. Anche per un istituto come il nostro può essere interessante definire/attivare pacchetti formativi e di consulenza “on-demand” per pubblici specifici passando dalla nostra rete e partenariati sociali.
In definitiva, un sistema che permette di centrare l’esigenza della singola persona con tutti i suoi bisogni formativi e di crescita professionale.
Paolo Vendola - Direttore CFP Svizzera