Il collocamento dei giovani in percorsi alternativi all’apprendistato.
Zurigo, giugno 2012 - Il
grado scolastico secondario II: dopo un decennio di regresso ci sarà
una sostanziale stabilizzazione degli effettivi verso il 2020. Secondo
il nuovo scenario fornito dall’UFFT (Ufficio Federale della formazione
professionale e della tecnologia), si conferma che solo circa il 5%-6%
del numero totale degli allievi del secondario II è atteso nel decennio
in corso nel sistema formativo professionale, principalmente per
questioni demografiche. Questa tendenza negativa sarà costante fin verso
il 2020, dove ci sarà una fase di stabilizzazione e, successivamente,
una ripresa degli effettivi studenti che si inseriranno nel percorso
formativo professionale di base.
Questa
riduzione dovrebbe rallentare nel 2020, dove seguirà una fase di
stabilizzazione anche grazie al cambiamento in atto del collocamento
della forza lavoro che prevede una ripresa entro il 2019/20. Nel 2011 il
numero di allievi del 1° anno del livello secondario II dovrebbe essere
vicino agli effettivi registrati nel 2010 in tutti i campi di studio:
formazione professionale di base (dal -0.7% allo +0.1%), maturità
professionale (-0.4% allo 0.3%), scuole medie (-0.6% al -0.9%) e le
formazioni transitorie “passerella” (-0.5% al -0.6%). Tra il 2010 e il
2020 ci si può aspettare un calo degli effettivi iscritti del 6% nella
formazione professionale di base e fino al 4% in quelli di transizione
anche dopo diversi anni di stabilità.
Il passaggio al livello secondario II: una cerniera complessa. Il
passaggio dalla scuola dell'obbligo al livello secondario superiore è
un anello complesso. Seguendo la catena formativa, diversi fattori
influenzano in maniera pronunciata sul numero degli studenti dopo il
periodo post-obbligo. Questa variazione della demografia scolastica
(dopo quindi il 9° anno del livello secondario inferiore) ha un valore
dominante nelle scelte future. Si è accertato a livello di studi
economici che nel medio/lungo termine chi influenza in maniera
significativa nella scelta formativa del futuro sono gli effetti ciclici
legati alla situazione economica generale e la modifica in atto nel
mercato del lavoro. In questo ci si aspetta una politica federale
lungimirante per poter “proiettare” nel futuro il reale
fabbisogno delle diverse figure professionali a tutti i livelli tenendo
conto anche del mercato del lavoro frammentato e sempre più alla ricerca
di professionisti flessibili e capaci di transitare in più carriere
professionali attigue.
Due scenari per il futuro modello. L'analisi
delle serie temporali dalle statistiche della scuola rivela i
meccanismi che hanno finora governato la transizione dalla scuola
dell'obbligo al livello secondario e il modello del comportamento
passato del numero degli iscritti in ciascun settore. Nel corso degli
ultimi trenta anni il tasso di passaggio alla formazione professionale
che è generalmente in autunno, in mancanza di un collocamento nel
tirocinio, è andato ad accrescere il tasso di disoccupazione giovanile.
Da qui si è riscontrata la necessità di fornire programmi di sostegno
per i giovani, in attesa di un posto di tirocinio, fornendo percorsi
“passarella” atti a rafforzare competenze quali la lingua e la
matematica per meglio inserirsi, successivamente, in un apprendistato.
Da qui le diverse offerte formative anche in progettazione nel sistema
ENAIP Svizzera per creare delle concrete scelte ai giovani senza un
collocamento concreto. Per questo motivo l’UFFT presenta diversi scenari
per il futuro sviluppo/incremento nel numero di allievi per un
passaggio concreto nel livello secondario superiore. Se da una parte vi è
un monitoraggio più puntuale (sempre più legato alle variazioni
cicliche del mercato del lavoro), dall’altro canto si sta pensando
all’attuazione di un sistema formativo ancora più flessibile.
I risultati segnati da differenze cantonali. Qualunque
sia la matrice e lo scenario considerato, dobbiamo aspettarci
cambiamenti cantonali contrastanti, principalmente legati alle diverse
dinamiche demografiche presso l'uscita del nono anno della secondaria
inferiore. Così tra il 2010 e il 2020 il numero di 1 ° anno della
formazione professionale potrebbe aumentare in quattro cantoni (VD, GE,
TI e ZH), mentre si ridurranno ovunque e addirittura oltre il 15% in
nove cantoni della Svizzera orientale e centrale. Allo stesso modo,
alcuni cantoni potevano contare più iscritti nelle scuole, di maturità
nel 2020 rispetto al 2010, mentre altri vedrebbero il loro declino di
oltre il 15%. Si denota, quindi, che a livello federale vi è un grande
interesse (lo dimostrano gli studi degli ultimi dieci anni) a migliorare
le previsioni del collocamento scolastico passando da una modellazione
più precisa delle dinamiche in atto della forza lavoro considerando la
frammentazione/specializzazione di molte professioni. Non da ultimo va
ricordato che a livello federale vi è un grande sforzo se pensiamo alla
futura attuazione della nuova legge sulla formazione continua (LFCo) in
virtù della necessità sempre più crescente di formazione/aggiornamento
lungo l’arco dell’intera vita professionale. Questo spazio formativo è
uno dei settori cui il CFP - Svizzera può accedere proponendo/promuovendo
diversi percorsi di accompagnamento e di consulenza durante le
transizioni di carriera richieste dall’attuale mercato del lavoro.
Paolo Vendola - Direttore CFP Svizzera